Hautes-Pyrénées: picchia la moglie incinta di otto mesi perché non era sicura che fosse il padre

l’essenziale
Si tratta di un nuovo caso di violenza domestica che è stato esaminato dinanzi al tribunale penale. La vittima era incinta di 8 mesi.

Si tratta di una coppia, genitori di una bambina di tre anni, che hanno divorziato per poi ritrovarsi e tornare insieme. Ma la luna di miele è stata interrotta, come racconterà il presidente del tribunale penale quando al bar si presenta l’uomo, un artigiano di 36 anni: “La gendarmeria è stata convocata per violenza contro la sua compagna mentre era incinta di otto mesi, con i gemelli. Avresti reagito male perché, durante il periodo in cui sei stato separato, lei ha avuto una relazione con un altro uomo. Presumibilmente le hai afferrato i polsi con forza, lei dice che “ti ha dato un calcio in c…” e poi è tornata indietro e ha battuto la testa su uno scaffale. Dice che ha urlato, ha rotto i piatti. Hai parlato ma quando torni da scuola dove hai preso tua figlia, la discussione riprende e tu l’avresti minacciata. Gli avresti detto “Finirò per spaccarti la faccia, sporco P…, ti spacco”. Dirà che spesso ci sono violenze verbali, insulti”.

“Parole che non avrei dovuto dire”

Al bar l’imputato riconosce le contestazioni e spiega di dubitare della paternità dei gemelli nati poco dopo il fatto: “L’ho afferrata per i polsi per calmarla. Ho giorni impegnativi. Porto mia figlia a scuola la mattina, la vado a prendere a mezzogiorno, le do da mangiare e poi la riaccompagno a scuola. Nel frattempo lavoro e la sera vado a prenderla. Quel giorno mi sono lasciato trasportare”.

Racconta poi che lei gli aveva detto di non essere sicura che fosse lui il padre dei gemelli: “Avevo parole che non avrei dovuto dire, fatto minacce che non erano pensate da parte mia, ho dato di matto”. Io Laurence Chamayou, per la difesa della vittima assente all’udienza, ho annunciato un “caso sfortunato”.

I fatti sono avvenuti in presenza del loro figlio comune. Era incinta di otto mesi di due gemelli. Non c’è autodifesa, non si è difeso. La mia cliente chiede una somma di 1000 euro per il suo danno”. Il pm ha parlato di “fatti deplorevoli per loro natura. È un periodo in cui, più di ogni altro, Monsieur avrebbe dovuto essere attento a lui. Non c’è una vera consapevolezza. Non misura la realtà degli atti commessi quella sera. È lui che attacca per primo, è lei che si difende. Chiedo un corso di sensibilizzazione per gli autori di violenza domestica e se non viene svolto, una pena detentiva di 4 mesi”.

“Non sono sicuro che tu sia il padre di questi bambini”

Per l’avvocato dell’imputato, il suo cliente ha espresso rammarico: “Ho l’impressione che tu abbia difficoltà a sentirlo o ad ascoltarlo. Gli dispiace, l’ha detto e ha interrotto ogni rapporto con l’ex moglie. Hanno divorziato a luglio 2020 e, su richiesta di Madame, la coppia è tornata insieme nel 2021. I fatti risalgono a dicembre 2021. Aveva un atteggiamento perfettamente deplorevole. Gli ha detto che aveva avuto una relazione con un altro uomo e ha detto “Non sono sicura che tu sia il padre di questi bambini”. Riconosce gli insulti, ha sempre riconosciuto la materialità dei fatti. Non ha più contatti con lei, nonostante gli scritti che lei gli invia. Gli dispiace, non lo farà più. Della signora non è stata trovata alcuna traccia. Vi chiedo di rivedere al ribasso le somme richieste.

Il tribunale ha seguito le richieste del pubblico ministero.

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